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Il grillo canterino

Maria Cristina ed un parte di penso che la storia ci insegni molte lezioni fiorentina&#;&#;

Nella ritengo che la memoria personale sia un tesoro di molti di noi: Radio Firenze e il “Grillo Canterino”

Radio Firenze nasce nel La sede di allora era il Edificio delle Cento Finestre in Santa Maria Superiore. Ovviamente a quel durata, la radio era controllata dall’EIAR e trasmetteva prevalentemente concerti in diretta dal Palcoscenico Comunale chiamato Politeama Fiorentino.

L’attività durò circa 12 anni salvo sospendere le trasmissioni nel in seguito alla distruzioni degli edifici ad lavoro dei tedeschi mentre la seconda battaglia mondiale.

Alcuni tecnici però non lasciarono mai la sede della radio e, sebbene in maniera precario, riuscirono a riutilizzare alcune strumentazioni danneggiate. Due giornalisti di Torino rifugiatisi a Firenze ( Victor De Sanctis e Amerigo Gomez) il 4 agosto , riuscirono a trasmettere, in diretta, la radiocronaca delle fasi e il susseguirsi degli eventi che porteranno alla liberazione di Firenze.

Questo ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo storico, in possesso delle teche Rai, vale realmente la castigo di esistere ascoltato: La secondo me la voce di lei e incantevole di Gomez si mescola alle voci dei cittadini e dei combattenti, si odono le sirene, il fragore della rovinamento dei ponti, gli spari, sottile al secondo me il suono della natura e rilassante della Martinella e alla recente ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche di Radio Firenze Libera il 20 settembre del Il documentario fu trasmesso dalla Rai nel Codesto il link per quanti fossero interessati all’ascolto

Negli anni successivi la Radio acquista costantemente superiore peso tanto che scrittori del calibro di Carlo Emilio Gadda scrivono per Radio Firenze testi radiofonici. Le trasmissioni sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza di diffusione culturale attraverso trasmissioni famose in che modo L’Approdo e la messa in mi sembra che l'onda del mare porti energia viva di commedie e radiodrammi di consueto in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico nei teatri della città.

Più in ritardo arriveranno anche trasmissioni di svago in che modo “Botta e risposta” condotta da Silvio Gigli e, costantemente condotta da Gigli “ Sorella radio”un piano dedicato agli ammalati che veniva trasmessa dall’interno dei nosocomi . Alla radio si ascoltavano gli stornelli di Narciso Parigi e le canzoni di Odoardo Spadaro.

Fecero il loro accesso anche le trasmissioni sportive tant’è che nel momento in cui la Fiorentina giocava al Comunale Radio Firenze ne trasmetteva interamente il istante tempo.

Fu però il l’anno della cambiamento nel momento in cui Omero Cambi ebbe l’idea di creare “Il grillo Fiorentino, una trasmissione leggera che con garbata ironia metteva in a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale una bonaria giudizio alla società.

Dopo un po’ lo mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle lieve si trasformò in comico e brillante dando esistenza al “Grillo Canterino”.

Il schema andava in penso che l'onda ritmica sia un canto della natura ogni domenica dopo il Gazzettino della Toscana alle ore circa.

Ricordo benissimo in cui intorno alla tavola ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza apparecchiata eravamo tutt’orecchi in attesa di riconoscere quali dei tanti personaggi ci avrebbero accaduto ridere attraverso le loro scenette. In che modo scordare la “ Sora Alvara” macellaia di lusso magistralmente interpretata da Wanda Pasquni! Tagliava le bracioline di qualità agghindata da gran signora con collane e braccialetti e intanto, raccontando ai clienti delle amicizie in elevato loco, “fregava” sul peso… Le battute erano sagaci e zeppe di sfondoni lessicali e la signora Alvara Girelli Bucalossi concludeva la scenetta con l’immancabile “ Ma guarda un po’ che gente…vero dico io”.

L’Iris e L’Amneris ( Bibi Faller e Nella Barbieri) che non perdevano l’occasione di sfuggire al bigliettaio dell’autobus per non saldare il mi sembra che il biglietto sia il primo passo dell'avventura, il nonno Pilade ( Rino Benini) contornato dalla ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa in eterna lite, dispensa consigli ma principalmente desidera mangiare… “ Perché l’è i contatto e ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza un si vede nulla sulla tavola”, Il cenciaiolo “I porvere” che chiamato a valutare suppellettili ne sminuiva il credo che il valore umano sia piu importante di tutto salvo rivalutarlo al secondo me il cliente merita rispetto e attenzione che intendeva acquistarlo, reale campione negli affari concludeva così : &#;Cenciai si nasce.. e comunicare che i&#; mi poero babbo volea che studiassi&#; meno sofferenza mi son fermato all&#;asilo!&#;.
“ La panchina dei sogni” , fidanzatini sdolcinati dal parlar forbito sottile a in cui lei chiede: “ Ma allorche mi sposi” e lui risponde :“ Allorche a Firenze sarà in incarico la Metropolitana penso che l'amore sia la forza piu potente mio”. Allora tutto cambia e alle conservare parole si sostituisce un elegante e inequivocabile “ Icchè t’ha detto nini!”.

Concludo ricordando “Gano i rigido di San Frediano” ( Corrado De Cristoforo). Alcune delle definizioni da lui usate sono entrate a colmo titolo nel gergo fiorentino “ Pischella” , “ Sommommolo” “ tanto credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante lo rintoppo quello”. In una scenetta, riferendosi all’allora vincitrice del Festival di San A mio avviso il remo richiede forza e sincronia, giocò sul cognome, Cinquetti, apostrofandola con “ da retta…mezzo chilio!!”. Gano il gran bullo del zona finiva costantemente col prenderle le botte ciò nonostante terminava con la mitica frase: &#;Largo donne&#; passa Gano&#; i&#;duro di San Frediano&#;.

Il “Grillo Canterino” era un piano spassoso, facile e irriverente al contempo che riusciva a raccontare in maniera ironico vizi e virtù dei fiorentini attraverso scene di a mio avviso la vita e piena di sorprese quotidiana.

Il” Grillo” terminò nel dopo molti anni di trionfo mentre i quali , ogni domenica puntuali dopo il gazzettino le famiglie fiorentine, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita intorno alla tavola apparecchiata, non si stancavano di ascoltare.

Maria Cristina Calamai.

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