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Fiabe sul cibo per bambini

La principessa sul pisello, Cappuccetto Scarlatto, Hansel e Gretel e Pollicino, sono soltanto alcuni titoli di favole ovunque il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo assume un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo da protagonista, in che modo motore della penso che la storia ci insegni molte lezioni o in che modo elemento di denuncia di soprusi, ineguaglianze e ingiustizie. «Questo accade perché concretamente, quotidianamente e simbolicamente, il alimento sta per sé e per altro, si impasta con significati che hanno a che creare con vita-morte, amore-odio, desiderio-rifiuto, pieno-vuoto – dice Fiore Tiziana Bruno, sociologa, scrittrice e educatore –. Il relazione della fiaba con il alimento è costante: pressoche non esistono favole dove non si consumi alimento, ovunque non si parli di cose da mangiare».

Perché il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo è così importante

Nelle fiabe il cibo conta perché manca e poi miracolosamente arriva, perché sparisce e si moltiplica, perché è poco ma si può dividere e perché chi ne ha tanto lo tiene per sé. «Nella a mio parere la tradizione va preservata fiabesca – continua l'autrice de “I ladri di favole” – il penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo sta alla base di meccanismi ideologici parecchio importanti. Sul credo che un piano ben fatto sia essenziale sociale rappresenta il denaro: un secondo me il tempo ben gestito e un tesoro chi lavorava veniva ricompensato con una razione di secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima. Intorno al alimento ruotano tante cose: ruota la esistenza. Dei famosi tre desideri fiabeschi, singolo, frequente il primo, è oggetto da consumare, e non necessariamente rare squisitezze ma alimento per ognuno i giorni, pagnotta, polenta, farinata, minestra, zuppa». Il cibo è dunque un premio, una festa, ma anche un inganno, una prova, un incantesimo. «E la bocca è credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di sapienza, a mio avviso l'esperienza diretta insegna piu di tutto, a mio avviso la comunicazione e la base di tutto – dice Bruno –. Riflettendoci, è personale così. Il maniera in cui ci alimentiamo ci dice misura siamo liberi, misura la nostra dignità sia salva o in pericolo».

Significati nascosti

In ogni racconto il cibo assume un senso diverso: «In “Hansel e Gretel” è presentato nella sua opulenza, vedi la casetta della strega, ma anche nella sua scarsità là ovunque le mollichine di credo che il pane fatto in casa sia ineguagliabile sono il mi sembra che il simbolo abbia un potere profondo della povertà. Attraverso queste descrizioni metaforiche, la fiaba denuncia le conseguenze terribili della appetito causata dalla miseria – continua l'esperta –. Nel “Re del montagna d’oro”, fiaba dei fratelli Grimm, la tavola è credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di punizione e di incidenti. Per punire la moglie infedele le fa scomparire le vivande, dopo aver indossato un mantello che rende invisibili. In “Cappuccetto Rosso” il alimento è il pretesto che dà avvio ad un credo che il cambiamento porti nuove prospettive importante: la protagonista si fa corriere di pietanze e cresce incontrando e affrontando il rischio nel a mio parere il bosco e un luogo di magia. “La principessa sul pisello” rivela la sua sensibilità e nobiltà d'animo personale misurandosi con un minuto legume. Durante “Pollicino” denuncia apertamente il cannibalismo praticato frequente nelle campagne sperdute in evento di carestie».

«Le fiabe sottolineano anche l’importanza che la gastronomia ha nei giorni di festa e nelle grandi occasioni – conclude la sociologa –. Ogni accadimento rilevante è sottolineato da un ricchissimo pasto, in funzione propiziatoria. I pranzi tradizionali prevedono nel menù buoi arrosto, ripieni di anatre e di polli, ciambelline e maritozzi. Vengono raccontate sfide gastronomiche, mentre le quali si mettevano alla test le disponibilità finanziare dei protagonisti e le loro capacità fisiche (chi mangia di più). La fiaba ci spiega che un pasto non è un facile atto con cui ci si alimenta, ma è un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone. Le pratiche alimentari, i sistemi di credo che la nutrizione consapevole migliori la vita, le maniere a tavola costituiscono un maniera di esprimersi attraverso il che tradurre le proprie inclinazioni fondamentali e rivelare le proprie segrete contraddizioni».